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Carmen, Sylva

Renania, 29 dicembre 1843
Bucarest, 2 marzo 1916

Elisabetta di Romania nacque in Renania il 29 dicembre 1843 da Hermann, principe di Wied, e Marie Nassau Weilburg. Il 15 novembre 1865 sposò Karl Eitel Friedrich di Hohenzollern-Sigmaringen (20/4/1839 - 10/10/1914), proclamatosi re di Romania nel 1881. Elisabetta fu nota nel mondo letterario con lo pseudonimo di Carmen Sylva; scrisse poesie, novelle, romanzi in lingua tedesca, rumena e francese; tra le sue opere ricordiamo Racconti del Pelesh, Poesie, Virtù di donna, Sul Danubio. Morì a Bucarest il 2 marzo 1916.

Vogliamo qui ricordare il suo lungo soggiorno sul lago Maggiore ospite del Grande Albergo Pallanza. La regina Elisabetta giunse a Venezia il 18 luglio 1891 in non perfette condizioni di salute, il 27 agosto fu colpita da «congestione des enveloppes rachidiennes» e da un fortissimo dolore alla testa che la obbligò a letto. Chiamati a consulto i più famosi specialisti del tempo (i tedeschi Forel e Finkelberg), le fu diagnosticata una forte depressione nervosa il cui unico rimedio consisteva nel riposo. A tale scopo fu scelta come località di convalescenza Pallanza. Re Carlo e la regina Elisabetta partirono da Venezia il 16 settembre 1891, con un treno speciale composto da quattro vetture: due per i sovrani, una per i ministri, un´altra per personale e un carro bagagli.

Ecco la cronaca del tempo.

La regina Elisabetta di Rumania ormai ha ricuperata completamente la salute. Di sovente la si vede passare sulla carrozzella a mano condotta da due camerieri dell’Hôtel Pallanza, accompagnata dal suo brillante seguito di nobildonne e di principi.

L’altro dì la «gran signora», come la chiamano qui, si recò alla tradizionale fiera di Suna. La regale poetessa si fermava ogni tanto presso ai banchi delle merci e faceva degli acquisti di giuocattoli e confetti, i quali poi li distribuiva in dono ai bambini che l’attorniavano e che le sgranavano addosso tanto d’occhioni meravigliati.

Non tutti sapevano che quella prodiga e affabilissima donna fosse regina, ma tutti rimasero estatici di tanta squisitezza di cuore e di elevato pensiero, perch’essa aveva per tutte quelle piccole creature una parola gentile, cortese.

Carmen Sylva, poi, pregava le sue dame di darle in braccio qualcuna delle bambine più piccole, e le accarezzava e le baciava con un’affettuosità commoventissima.

 La Vedetta, 19 dicembre 1891


Il Re di Rumania
Il Re di Rumania, partito da Milano mercoledì 7 corrente - giorno dell’Epifania per noi e del Natale secondo il calendario greco rumeno - verso mezzodì, e ossequiato a Varese dalle autorità locali, e a Laveno dal tenente colonnello Borgetti e dal capitano Thomis, fu portato a Pallanza dal San Bernardino. L’attendeva all’imbarcadero, ove arrivò verso le 4.00, la regina in buonissima salute, e numerosa folla. Egli abbracciò per tre volte la Regina, e, salutate le autorità, salì nel landau che lo condusse colla regina all’albergo Pallanza.
Alla sera vi fu un pranzo di famiglia, e poi l’albero di Natale, cui assistettero tutti i forestieri presenti nell’albergo.
Il Re si fermerà tra noi venti giorni, e verrà a giorni raggiunto dal Principe ereditario. Approfittando delle splendide nostre giornate egli, colla Regina, fa belle gite e ieri l’altro visitò la villa Franzosini, ora Barbò d’Intra.

La Vedetta, 9 gennaio 1892


Doni regali
Due magnifici braccialetti d’oro con pietre preziose furono donati dalla regina di Rumania, oggidì perfettamente ristabilita in salute, a due telegrafiste quale attestato della sua soddisfazione per il servizio da esse zelantemente prestato durante il suo soggiorno in questa città, specie in occasione della malattia. I nostri mirallegro alle gentili due fortunate signorine.

La Vedetta, 30 gennaio 1892


Carmen Sylva
Carmen Sylva non ci ha ancora abbandonati, ma è sulle mosse, se pure l’augusta donna non ci vorrà fare una gradita sorpresa, differendo la sua partenza.
Durante la sua permanenza fra noi, sebbene il corpo fosse stanco per la lunga malattia che la travagliò, la sua anima vigorosa e forte volle tuttavia spaziare nelle regioni del bello e ci regalò delle eccellenti poesie, alcune della quali volte anche in italiano, riboccanti di quelle soavità e leggiadria che tanto la contraddistinguono.

La Vedetta, 20 marzo 1892


Carmen Sylva a Mergozzo
La Regina di Rumania fece l’altro ieri una gita sul lago fino a Fondotoce, arrivando proprio nel momento in cui i fanciulli uscivano dalle scuole.
Fece grata impressione il vedere i ragazzi e le ragazze, che accortisi dell’arrivo della Regina, si schierarono sulla sponda del canale acclamandola e salutandola, e la generosa donna fece distribuire a quella turba di piccoli rampolli dolci a profusione. Proseguita per Mergozzo fu anche là salutata dai bambini, tanto cari all’augusta signora, ai quali fu larga di complimenti e dolci.

La Vedetta, 16 aprile 1892


Una visita a Carmen Sylva
Un giornale di Milano riprodusse ultimamente da un foglio estero notizie allarmanti circa la salute di S. M. la regina di Rumania. Quanto vi sia di vero in quella relazione non si saprebbe dire. È però un fatto incontrastabile che ieri ricorrendo il compleanno della Maestà sua, essa si compiaceva ricevere in udienza gli ufficiali del distaccamento, che riconoscenti per le decorazioni conferite loro da S. M. il Re Carlo I° avevano desiderato presentarle alcuni fiori ed augurarle nella circostanza una perfetta guarigione. Durante il ricevimento la Regina è sempre stata in piedi e parlando col tenente colonnello cav. Borgetti, decorato della commenda della corona di Rumania, della sua salute, della temperatura, delle pioggie di questi ultimi giorni ha lasciato giudicare che un gran miglioramento abbia avuto dal giorno del suo arrivo in Pallanza. Con il tenente colonnello trovavansi gli altri quattro ufficiali pure decorati, cioè capitani Bergetti di Murazzano marchese Adriano e Thomitz cavalier ufficiale Luigi, insigniti entrambi della croce di Ufficiale della Corona di Rumenia, il tenente aiutante maggiore cavalier Sica, decorato della Croce di cav. Della Stella, e sottotenente cavalier Rambaldi della Croce di cav. Della Corona.
Accomiatata l’ufficialità si presentava il sottotenente cavalier Locatelli insieme al sindaco cavalier Cavanna, anch’esso insignito testé di ragguardevole Ordine Rumeno, accompagnato da rappresentanti della Giunta, i quali poterono pure giudicare dell’eccellente effetto prodotto sulla salute di Carmen Sylva da questo soggiorno.
Mi dimenticavo di notare che sua maestà durante il ricevimento stava accanto ad un quadro raffigurante la sua persona a grandezza naturale e avanti ad esso stava un vero giardino di fiori, che le erano stati offerti per l’occasione.

La Vedetta, 7 maggio 1892


La partenza di Carmen Sylva
Elisabetta di Rumania è partita da Pallanza mercoledì 1 del corrente giugno verso le 9 antimeridiane. Allo scalo erano accorsi a portarle un reverente ed affettuoso saluto le autorità, le associazioni, le scuole, l’asilo e molte signore e cittadini. Carmen Sylva prese imbarco sul Paleocapa col suo seguito: e si recò a Luino per prendere la ferrovia del Gottardo. La salute della Regina è buona: le popolazioni l’acclamarono e salutarono entusiasticamente.

La Vedetta, 4 giugno 1892


[Leonardo Parachini]