I numeri di Verbanus sono distinti con la sigla V01, V02, V03 .... V25, seguiti dal numero di pagina/e. L’ordine alfabetico è quello determinato dal programma Word Microsoft, salvo adattamenti (il nome di famiglia segue sempre quello del luogo omofono; spesso non sono considerate le preposizioni specificative). Per esigenze tipografiche la grafia dei nomi stranieri (russi in particolare) è stata semplificata. Le forme documentali sono indicate o in corsivo o fra apici (‘....’).
Nomi di persona
Sono stati raggruppati quelli di PAPI – RE e IMPERATORI (per gli imperatori romani, d’Oriente, longobardi e carolingi e nei casi più noti) – SANTI e BEATI (ivi comprese le festività). Sono di regola elencati anche gli autori di opere citate in nota. Per quanto possibile si sono sciolte le iniziali dei prenomi; nei casi di omonimia la virgola distingue i dati relativi alla stessa persona, il punto e virgola separa i dati relativi a persone di cui sia certa, o possibile per mancanza di accertamento puntuale, la diversità. L’ambiguità derivante dall’uso delle preposizioni ‘di’, ‘da’, ‘de’, ‘von’ o degli articoli ‘il’, ‘la’ – parte integrante del cognome o particella nobiliare, di casato ecc. – è stata risolta secondo l’uso prevalente, preferendo di volta in volta la forma composta (D’Annunzio) o quella sciolta (Castello, da); sarà bene che il lettore consideri entrambe le possibilità. Per semplicità si è usato de=di anche per de’=dei ecc. – converrà anche in questi casi considerare la doppia forma. Per i nomi di età romana si è seguito l’uso corrente, privilegiando in genere il ‘cognomen’. Si è preferito in genere, per le donne, il cognome da maritata (es. Borromeo, Giulia nata Arese), con eventuale rimando. Una difficoltà è derivata dalla natura composita dei testi, relativi a studi ma anche a edizione di documenti; per questi ultimi non si sono seguiti i criteri in uso nelle pubblicazioni specializzate ma quelli dettati dal buon senso, in relazione all’uso pratico degli indici. Si sono quindi evitati rimandi relativi ai prenomi, privi di attribuzione cognominale, ma individuati con patronimico, soprannome, luogo di origine, attività di rilievo; si sono comunque esclusi quelli di età moderna privi di qualsiasi attribuzione significativa. Si è scelta in genere la forma italiana o italianizzata e comunque corrente (ad esempio cognomi consolidati rispetto a varianti dialettali, notarili, con cenno a quelle significative, con eventuale rimando); è stato in genere privilegiato lo pseudonimo, specialmente di artisti, con gli opportuni rinvii. Si è citata genericamente, come ‘elenco’, qualche prolissa lista di intervenuti alle assemblee vicinali o di soprannomi.
Nomi di luogo
Si sono omesse, per ovvi motivi, le voci: ‘Verbano’ o ‘Lago Maggiore’ e, per ‘Milano’, le molte centinaia di citazioni generiche. Sono stati raggruppati: gli idronimi (FIUMI e CORSI d’ACQUA – LAGHI – MARI e OCEANI), gli oronimi (MONTI e PASSI – VALLI) e infine le ISOLE. Le voci di ‘città’ e ‘nazioni’ comprendono anche le pertinenze territoriali e gli abitanti (Milano comprende Milanese, Milanesi); è conservato l’articolo (Il Cairo, La Spezia ecc.).Si è preferita quando possibile la forma italiana (Parigi e non Paris). Ai nomi geografici è stata aggiunta qualche specificazione, ad esempio la sigla dello Stato, solo nei casi di ambiguità o di difficile individuazione. Ciò vale anche per i comuni italiani e del Canton Ticino, anche soppressi; le località minori sono elencate in genere sotto il comune di appartenenza, comunque indicato nei casi di citazione indipendente, e con rinvio nei casi più importanti. Le località di cui non si è accertato il comune, sono indicate con riferimento di zona ed eventuale sigla di provincia italiana o di cantone (TI). I nomi locali dei Grigioni italiani sono indicati con la sigla del cantone (GR).Per i comuni si tenga conto sia delle forma originaria sia di quella derivante da riunificazione o da innovazione. Per ogni toponimo sono altresì indicate le pertinenze, raggruppate sotto le seguenti voci e altre analoghe adattate al caso, secondo diversi livelli di complessità:
- CHIESE: Chiese (oratori, cappelle, Sacri monti); Conventi (monasteri, ‘domus’ umiliate, conservatòri, eremi).
- ENTI: Ammin. pubblica; Assistenza (ospedali. luoghi pii); Associazioni; Cultura (Archivi, Biblioteche, Musei, Gallerie); Religione (parrocchie, pievi, vicariati, confraternite, processioni, seminari); Scuola (collegi, scuole primarie e secondarie, Università)
- LUOGHI: Alberghi e/o Esercizi comm. (bar, osterie, negozi); Cave e fornaci; Contrade (borghi, porte, quartieri); Edifici (case, palazzi, ville, monumenti, caserme, carceri, teatri); Località;Strade (vie, piazze, corsi, larghi)
- Ulteriori ripartizioni riguardano il caso particolare di ‘Milano’.
Altri nomi
Secondo l’uso degli indici annuali, peraltro con più organica sistemazione, sono state raggruppati i nomi relativi alle seguenti materie:
- ARTI, LETTERATURA, CULTURA (correnti e movimenti artistici o letterari, enti e associazioni culturali).
- CORPI MILITARI E DI POLIZIA.- ECONOMIA e FINANZA (banche, ditte commerciali, imprese industriali, enti pubblici del settore).
- EDITORI e TIPOGRAFI.
- GIORNALI E RIVISTE.
- ORDINI CAVALLERESCHI e MILITARI.
- RELIGIONI (movimenti e ordini religiosi, associazioni).
- SOCIETÀ e POLITICA (Ammin. pubblica, enti sociali e assistenziali, partiti e sindacati, formazioni statali).
Principali abbreviazioni
accademia: acc. |
generale: gen. |