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Valassina, Flora "Fiorina"

Pallanza, 27 aprile 1852
Pallanza, 3 dicembre 1943

Figlia del capo mastro Antonio e di Marianna Sartina, donna di casa, Flora, detta familiarmente Fiorina, fu abile sarta e ottima conversatrice, doti che le permisero di stringere rapporti di cordialità con illustri personaggi soliti passare la villeggiatura sul lago.

«A vent’anni Fiorina accompagnò madama Türr in un suo viaggio in Germania, viaggio non privo di emozioni e di sorprese. La carrozza di casa Türr - una di quelle grandiose carrozze padronali di cui le stampe dell’epoca ci hanno tramandato le immagini - portò le viaggiatrici al confine di Iselle e poi in Isvizzera. Una sgroppata di circa duecento chilometri in mezzo a vallate, gole paurose e montagne altissime; dalla Svizzera il viaggio venne continuato in treno. Un treno asmatico che faceva certi versacci e che andava piano in barba alla fretta che potevano avere i viaggiatori. Tra questi si trovava anche un gran personaggio orientale (pare lo scià di Persia) con tutto il suo seguito. Tutta quella brava gente era vestita ad una tal maniera che ancora oggi, al pensarci, Fiorina non può far a meno di sorridere. In Germania madama Türr e la fedele Fiorina si fermarono per qualche tempo e quando la sarta pallanzese rientrò in Patria parlava già ottimamente il tedesco.
Un altro illustre personaggio che si affezionò moltissimo a Fiorina fu il generale germanico Von Derlippe che soggiornava a Stresa alla celebre Villa d’Oro. Due o tre anni fa il figlio di Von Derlippe, pure generale, trovandosi in Italia volle venire a salutare la Fiorina ed insieme rievocarono con commozione la nobile figura dell’indimenticabile scomparso.
Poi Fiorina ci parla della Regina di Romania, la regina scrittrice conosciuta in arte col pseudonimo di Carmen Silva. La Regina alloggiava all’albergo Maestoso ove per lei e per il suo seguito era stato riservato un intero piano. I primi contatti con la Regina la Fiorina li ebbe appunto nella sua qualità di sarta ricercatissima, ma ben presto l’umile artigiana pallanzese seppe accattivarsi le simpatie di Carmen Silva, che si fermò a Pallanza diversi mesi svolgendo intensamente la sua attività di scrittrice. Alla Partenza della Regina, Fiorina appariva commossa, ma anche la regale dama romena non nascondeva la sua commozione. Madama Türr, generale Von Derlippe, Regina di Romania: questi i tre più illustri personaggi che accordarono la loro amicizia a Fiorina Valassina. Ma altri altilocati la consideravano come un’amica di casa e tra i suddetti ricorderemo la nobile famiglia Moriggia di Frino. Fiorina sapeva farsi voler bene per il suo carattere schietto, per la sua ottima educazione, per il suo sagace modo di commentare le vicende della vita e di giudicare uomini e fatti. La sua devozione verso le illustri personalità di cui sopra non aveva nulla di strisciante e di servile; era una devozione profonda e sincera, spoglia di ogni ipocrisia e di ogni tornaconto. Di ricordi Fiorina ne conserva un bagaglio e per citarli tutti ci vorrebbero almeno due pagina di spazio. Gli occhi della vegliarda si accendono di entusiasmo quando rievoca il passaggio di Garibaldi a Pallanza quel sì che l’era un grand’om, in questa frase c’è tutta l’ammirazione di Fiorina per l’eroe dei due mondi. Ne ha viste tante Fiorina durante i suoi novantadue anni di vita. Eppure ha sempre vissuto serena, contenta  e tranquilla. Ad arrabbiarsi c’è sempre tempo.»

La Gazzetta, 10 novembre 1943.

«Da qualche settimana Fiorina era un po’ indisposta, ma non voleva che si chiamasse il medico. Continuava ad uscire di casa [abitava in fondo al vicolo Sassello] per andare in chiesa, ove trascorreva buona parte della sua giornata. Ed è stato proprio nella chiesa di San Leonardo che Fiorina fu colpita da un malore mortale che le schiantò il cuore.»

La Gazzetta, 8 dicembre 1943

[Leonardo Parachini]