Pallanza, 26 gennaio 1834 |
Pallanza, 6 dicembre 1876 |
Figlio di Alessandro Giuseppe e Carolina Moro; nipote del patriota Giuseppe Antonio. Ufficiale della Guardia Nazionale, presidente della succursale della Banca di Vercelli e del Comizio agrario. Sindaco di Pallanza per ben dodici anni, dal 1864 al 1875. Durante il suo sindacato istituì il Collegio convitto maschile (paterno) e quello femminile (materno), inaugurò il lungo viale che porta alla chiesa della Madonna di Campagna (1867) e la prima Esposizione Agricola Artistica Industriale del Lago Maggiore (1870); fu tra i propugnatori dell’illuminazione pubblica a gas. Diede un forte impulso allo sviluppo urbanistico e turistico della città. Ingegnere tra i più affermati della zona, progettò la facciata della parrocchiale di Gravellona Toce, il Grand Hotel Pallanza (ora Hotel Majestic) e il villino Browne sulla cima della Castagnola (oggi non più esistente). Insieme ai concittadini Franzi e Castelli fondò la cartiera di Santino. Venne insignito del titolo di cavaliere dei Ss. Maurizio e Lazzaro e di ufficiale della Corona d’Italia. Pubblicò una guida di Pallanza dal titolo: Cenni cronologici e statistici della città di Pallanza sul Lago Maggiore e delle sue adiacenze (1872). Morì di meningite il 6 dicembre 1876. |
Una lapide, posta nel 1884 sulla casa paterna (in Ruga al civico 45), così lo ricorda: QUI VISSE E NEL 1876 MORÌ A 42 ANNI D’ETÀ L’INGEGNERE POMPEO AZARI CHE PER ANNI DODECI SINDACO DI PALLANZA FU FERVENTE APOSTOLO DEL PROGRESSO DELLA CITTÁ LE INSPIRÒ IL NUOVO INDIRIZZO E NE PROMOSSE LO SVILUPPO ONORE AL PRECURSORE E FONDATORE DELLA NUOVA VITA PALLANZESE PER DECRETO DEL COMUNE A. F. 1884 |
[Leonardo Parachini] |